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Il primo acquario

Carmelo Fruciano

 

Premessa

Ho deciso di iniziare la serie di articoli del mio sito con questo sull'allestimento del primo acquario in quanto ritengo sia fondamentale, per un sito che si occupa di acquariofilia, cercare di rendere al principiante la vita facile e invogliarlo a partire col piede giusto in modo da ritrovarsi le soddisfazioni che i più esperti conoscono.
L'acquariofilia, in sé, non è un hobby difficile ma lo diventa se si imposta male o se si vogliono ottenere risultati eccessivi per la propria esperienza e le proprie conoscenze. Per quanto riguarda l'esperienza...non c'è nulla da fare! Invece si può ampliare molto le proprie conoscenze tramite un buon libro (io consiglio le pubblicazioni Primaris per i principianti). La lettura di questo breve articolo, se fatta con attenzione, aiuterà comunque molto...

La vasca

La prima cosa da fare quando si decide di allestire un acquario è scegliere una vasca.
Io consiglio di iniziare con una di capacità tra gli 80 e i 120 litri (circa 80 cm di lunghezza) dato che acquari più piccoli sono più difficili da mantenere in salute e acquari più grandi possono richiedere maggiore impegno. Questa deve essere di forma parallelepipeda con altezza e profondità circa metà della lunghezza, in quanto tale scelta è quella che unisce meglio estetica e funzionalità (forme più alte e strette renderanno meno efficaci gli scambi gassosi dato che a parità di volume si avrà una superficie di contatto acqua/aria inferiore; forme più basse e larghe, pur essendo efficaci per gli scambi gassosi, esteticamente lasciano un po' a desiderare). Per quanto riguarda la scelta tra una vasca di costruzione artigianale ed una di produzione industriale bisogna esaminare i vari pro e contro: le vasche di produzione industriale sono più economiche, più eleganti nelle rifiniture, hanno, di solito, il rapporto tra lunghezza, altezza e profondità giusto ma, per contro, possono risultare più fragili, equipaggiate con accessori di qualità inferiore (in modo da contenere i costi) e nel complesso meno efficaci (naturalmente ci sono vasche di produzione industriale ottime, ma questi sono i rischi cui va incontro un principiante); le vasche artigianali, per contro, sono più robuste (sempre che si ricorra ad un vetraio esperto ed onesto), saranno equipaggiate con gli accessori da noi desiderati ed avranno le misure che noi riteniamo più opportune (utile in caso di problemi di spazio), per contro saranno più costose e richiederanno maggiore attenzione nella scelta di accessori e misure.
Io prediligo le vasche di costruzione artigianale in quanto sono più 'personalizzabili'.
L'acquario verrà posto su un supporto robusto (in caso di dubbi converrà comprare un mobiletto apposito in un negozio di acquari), con vicino una presa di corrente elettrica e non troppo illuminato (evitare il sole diretto).

L'attrezzatura

L'attrezzatura per questo acquario da principiante è costituita da: filtro, impianto luci ed impianto di riscaldamento.

Nella scelta del filtro io raccomando il filtro interno diviso in scomparti: è una scelta economica ed efficace (filtri come quelli esterni e quello interno chiuso sono a mio parere meno efficaci, altri, come il percolatore o il filtro a letto fluido sono costosi ed, a volte, danno problemi sul piano estetico o funzionale). Io preferisco i filtri interni di produzione artigianale, costituiti da un vetro che divide il filtro dall'acquario ed ulteriori setti divisori che dividono il filtro in scomparti, in quanto consentono un più razionale sfruttamento dello spazio rispetto a quelli in plastica termoformata nera che, pur essendo da alcuni considerati più belli, presentano rientranze varie che costituiscono zone che non verranno sfruttate né dai pesci né dal filtro e che, se incollati con silicone, col tempo si potrebbero staccare (il silicone aderisce molto poco sui materiali plastici, moltissimo sul vetro).

L'impianto diilluminazione degli acquari di produzione industriale di solito presenta un parco lampade troppo poco potente ed, a volte, anche con neon non studiati per uso in acquariofilia, pertanto consiglio di aggiungere lampade fino ad arrivare ad almeno 0,6 watt/litro (se si arrivasse a 0,9 watt/litro sarebbe anche meglio). Le lampade, per chi inizia, è meglio vengano acquistate in un negozio di articoli per acquari dato che queste hanno uno spettro di radiazioni adatto ai nostri scopi che fa risaltare i colori dei pesci e non induce un eccessivo sviluppo delle alghe. E' possibile autocostruire l'impianto di illuminazione servendosi di reattori, starter, tubi al neon, filo e cuffiette ma questa scelta è praticabile solo da chi ha una certa abilità nel costruire l'impianto e nell'isolarlo e non sarà, di sicuro, la scelta che raccomando (sebbene da me praticata). Non ho parlato né di neon per uso domestico né di lampade a vapori di mercurio: i primi, pur essendo economici, non sempre consentono, visto che non sempre ne conosciamo le caratteristiche, un adeguato sviluppo della vegetazione (e quindi vanno usate in vasche dedicate ai soli pesci da acquariofili con maggiore esperienza), le seconde sono costose e richiedono l'uso di una vasca aperta, che non è il massimo sul piano estetico.

Il riscaldamento si può basare su vari sistemi: cavetto riscaldante, riscaldatore a provetta, entrambi (controllati da un termostato elettronico); io consiglio il "classico" riscaldatore a provetta che, per un acquario in cui non si avranno ambizioni eccessive riguardo la vegetazione, risultano economici e comunque affidabili.

Completeranno l'attrezzatura un termometro (meglio non fidarsi ciecamente del termostato del riscaldatore), un retino ed un tubo in gomma pulito (nuovo e mai usato con saponi, sostanze chimiche o altro) per i cambi parziali dell'acqua.

Materiali filtranti, materiale di fondo e decorazione

I materiali filtranti che si useranno in questo allestimento saranno di due tipi (in ordine dal primo a venire in contatto con l'acqua in entrata nel filtro): materiale per il filtraggio meccanico e materiale per il filtraggio biologico; una pompa ad immersione riporterà poi l'acqua dal filtro all'acquario.
Per quanto riguarda il materiale per il filtraggio meccanico consiglio la fibra sintetica , comunemente detta "lana di perlon", che è possibile acquistare in tutti i negozi di acquariofilia e che, a differenza di altri materiali di pari efficacia, è molto economica. Non bisogna confondere questa fibra sintetica con la cosiddetta "fibra di vetro", molto simile e con cui spesso viene confusa, che è inadatta all'uso in acquario (problema comunque che non sussiste se si acquista presso un negozio di articoli per l'acquariofilia). La lana di perlon andrà posta nel primo scomparto del filtro subito a contatto con l'acqua proveniente dall'acquario.
Parlando del materiale per il filtraggio biologico, si possono utilizzare un'ampia gamma di materiali ed anche il fondo, in una certa misura, contribuirà; io consiglio di usare i nuovi tipi di corpi in ceramica ('cannolicchi') ultraporosi come i Biomax della Askoll o i Siporax della Sera che hanno un'ampissima superficie interna in cui si insedieranno i batteri che saranno i veri agenti filtranti. Tale abbondanza di superficie metterà il principiante al sicuro da certi problemi che si possono verificare, a causa della sua inesperienza, con altri materiali (più economici ma con minore porosità).
Per quanto riguarda la pompa consiglio per un acquario standard come quello che sto descrivendo una portata oraria di poco superiore a quella dell'acquario (per una vasca da 100 litri consiglio una pompa di circa 120 l/h), consiglio inoltre di disporre il getto della pompa in uscita verso l'acquario in modo da non creare un'eccessiva turbolenza in superficie.

Per il materiale di fondo consiglio di usare il ghiaietto di quarzo (granulometria 1-2 mm) che è possibile trovare in tutti i negozi di acquari. Sconsiglio materiale con granulometria diversa perché poco funzionale.
Pur bastando teoricamente questo, consiglio di spendere qualche soldo in più acquistando del terriccio fertilizzato (tipo Aqualit) da disporre in uno strato di 2-3 cm sotto il ghiaietto vero e proprio (5 cm circa): questo, unito con una illuminazione qualitativamente e quantitativamente ben impostata (vedi sopra) ci regalerà una crescita delle piante che coloro che non avranno usato tali accorgimenti riterranno "miracolosa".

Per quanto riguarda la decorazione molto viene lasciato al gusto di chi allestisce l'acquario: ci si ricordi solo di usare materiali non calcarei (cosa valida anche per il ghiaietto) e di lasciare sufficiente spazio per le piante che si metteranno.

L'acqua

Se non si ha intenzione di ospitare pesci o piante particolarmente esigenti, si potrà utilizzare l'acqua della rete idrica comunale (magari è meglio chiedere ad un negoziante di acquari se l'acqua della propria città è adatta per i pesci poco esigenti che ci accingiamo ad ospitare): si eviterà così di spendere inutilmente per acqua di osmosi che spesso non è necessaria o per misuratori vari altrettanto non necessari quando si intende tenere certi tipi di pesci.

Le piante

Le piante per questo allestimento andranno scelte tra quelle robuste e di rapida crescita.
Ecco un breve elenco di generi : Vallisneria, Egeria (dette anche Elodea), Cryptocoryne (un po' meno facili e robuste, specie all'inizio, ma vale la pena tentare), Limnophila, Hygrophphila, Echinodorus e Anubias (stesso discorso delle Cryptocoryne).
Le cose veramente importanti sono: se ne comprino molte (spesso il principiante ne compra poche e, viceversa, compra molti pesci), le si immetta tutte insieme all'allestimento e non le si tocchi se non strettamente necessario (devono sviluppare le radici).
Inoltre è consigliabile mettere le piante più alte (come Vallisneria, Egeria, Hygrophila e alcuni tipi di Anubias) nella parte posteriore dell'acquario, le piante di media altezza (come Limnophila o Echinodorus) nella parte centrale e le piante più basse (molte specie di Cryptocoryne e di Anubias) nella zona anteriore dell'acquario: questa disposizione darà un piacevole effetto di profondità all'insieme.

I Pesci

Benché la scelta dei pesci sia molto vasta, io consiglio solo certe specie molto robuste a chi inizia. Alcune di queste ci daranno presto anche i piaceri della riproduzione (non c'è migliore incentivo per continuare con l'acquario). L'importante è non mettere un numero eccessivo di pesci: una vecchia regola consiglia di inserire 1 centimetro di pesci per ogni litro d'acqua (altri consigliano un centimetro ogni due litri), consideratela una buona indicazione di massima ma assolutamente non l'unica "regola" su cui basare il popolamento del vostro acquario (ci sono altri fattori come il comportamento dei pesci e la loro compatibilità tra di loro e con le condizioni ambientali da noi create).
Ecco un esempio di popolazione ittica per un acquario da 80-100 litri: 2-3 coppie di Poecilia reticulata (più conosciute come "Lebistes" o "Guppy"), 5-6 Xiphophorus sp. (diffusi i nomi "Platy" e "Portaspada"), 2-3 Achantophtalmus Kulii (detto "serpentello a righe"), 2-3 Ancistrus sp. (o 5-6 Otocinclus sp.).Tale popolazione è ben bilanciata sia sul piano dei colori che su quello della convivenza reciproca.
Vi sarebbero vari altri pesci che sarebbe stato possibile includere come per esempio Barbus, Brachydanio o Rasbora, tutti pesci che sono molto robusti ma che hanno un difetto: si mangerebbero i piccoli di Poecilia e Xiphophorus, negandovi delle gioie uniche; pertanto consiglio di immetterli in un secondo momento, quando per voi la comparsa di piccoli di queste specie sarà diventata routine.
Per quanto riguarda la scelta degli organismi di fondo ho scelto gli Achantophtalmus (che comunque possono essere sostituti da dei Corydoras) perché sono molto pacifici e dalla forma e movimenti attraenti; ho poi scelto gli Ancistrus (o gli Otocinclus) come "mangiatori di alghe" perché non disturberanno eccessivamente le piante, mangeranno molte alghe e saranno pacifici. Mangiatori di alghe come Hypostomus (detto Plecostomus) o Gyrinocheilus non sono a mio avviso consigliabili: gli Hypostomus, pur essendo i più efficaci, crescono molto e, appoggiandosi alle piante, le rovinano, i Gyrinocheilus, pur essendo economici, non sono così efficaci come alcuni vogliono far credere e, soprattutto, crescendo diventano aggressivi.
Una cosa importante da rimarcare è che i pesci di fondo nella maggior parte dei casi non riescono ad avere un sufficiente nutrimento cibandosi esclusivamente di resti di mangime ed alghe e, pertanto, la loro alimentazione andrà integrata con mangimi specifici in pastiglie (ne esistono sia per pesci di fondo onnivori che per pesci di fondo alghivori). Se si ritiene di non volersi sobbarcare il compito di nutrire in modo mirato i pesci di fondo, si eviti di comprarli: un acquario ben impostato e ben condotto (che quindi riceve la corretta quantità di mangime) non ha alcuna necessità di "pulitori".

L'allestimento passo-passo

  1. Primo giorno: posizionamento acquario sul mobile (è meglio porre sotto esso un foglio di polistirolo al fine di attutire colpi vari), preparazione filtro mediante immissione materiali filtranti (nel giusto ordine), posizionamento accessori (attenzione: non accendere ancora pompa e riscaldatore che, senza acqua, si romperebbero), immissione del terriccio fertilizzato che sarà ricoperto col ghiaietto, sistemazione della decorazione (rocce, legni) e delle piante (durante queste operazioni è importante non smuovere troppo il fondo in modo da non far salire il terriccio fertilizzato che intorbidirebbe l'acqua), riempimento con acqua (è meglio dirigere il getto d'acqua su un piatto o qualcosa di simile per non smuovere eccessivamente il fondo), collegamento degli accessori alla rete elettrica elettrica regolando pompa e riscaldatore sui valori desiderati (per il riscaldatore andranno bene 25°C, per la pompa vedi sopra), aggiunta del biocondizionatore (tipo Sera Aquatan o Tetra Aqua Safe).
  2. Giorni successivi: tenere accesa la luce per 8-10 ore al giorno, gli altri accessori, naturalmente, devono restare accesi di continuo, aggiungere, due giorni dopo l'allestimento un prodotto starter per il filtro (come Sera Nitrivec o Askoll Cycle) ed attendere: durante tale periodo avverrà la maturazione del filtro, caratterizzata da un aumento di nitriti nell'acqua con successivo abbassamento dovuto alla colonizzazione batterica del filtro, a noi, più che tante misurazioni, basterà sapere che dobbiamo aspettare 20-30 giorni prima di immettere qualsiasi pesce (che messo prima potrebbe morire)./LI>
  3. 30 giorni dall'allestimento: acquisto ed immissione dei pesci; consiglio di immettere la popolazione dell'acquario divisa in vari scaglioni affinché non si abbiano sorprese col filtro (un improvviso, eccessivo, carico organico potrebbe superare le capacità "depurative" della popolazione batterica del filtro), durante l'immissione i sacchetti verranno immersi nell'acquario a luci spente per circa 15 minuti in modo da dare al sacchetto coi pesci la stessa temperatura dell'acquario, poi i pesci verranno raccolti con un retino dal sacchetto e immessi nell'acquario, l'acqua vecchia verrà gettata via (si limitano in tal modo le malattie)
  4. Giorni successivi: i pesci andranno alimentati regolarmente 2-3 volte al giorno (attenzione: somministrare poco mangime), la temperatura e la pompa andranno controllati costantemente, se tutto va bene (e di solito, se fate come ho detto, andrà bene) le piante cresceranno molto bene e non si dovrebbero avere molte perdite di pesci (qualcuna ci potrebbe anche essere), dopo una settimana iniziare a pulire, con cadenza settimanale, il materiale del filtro meccanico (lana di perlon).
  5. Tre mesi dall'allestimento: primo cambio dell'acqua in misura del 20% del volume dell'acquario con acqua lasciata stagionare uno o due giorni in un recipiente aperto e pulito (tale periodo serve a far evaporare il cloro presente nell'acqua potabile che arriva nelle nostre case) e successivamente biocondizionata. D'ora in poi tali cambi andranno fatti mensilmente.
  6. 4-5 mesi dall'allestimento: inizio somministrazione di concimi per le piante (se crescono a dovere generalmente dopo questo periodo avranno esaurito le sostanze presenti nel terriccio concimato anche se questo esaurimento può avvenire anche prima o dopo in relazione a vari fattori quali la quantità di terriccio e la quantità di piante)

Gli errori più comuni

  1. Scelta di vasche troppo piccole o con forme inadatte (che limitano gli scambi gassosi)
  2. Scelta di attrezzature inadeguate: illuminazione troppo povera o filtro sottodimensionato.
  3. Scelta di materiali inadatti: fibra di vetro al posto della fibra apposita, materiali calcarei (sebbene vi siano casi in cui possono essere usati), recipienti non puliti.
  4. Uso di acqua non decantata e, pertanto, ricca di cloro: il cloro danneggia la mucosa dei pesci rendendoli sensibili alle malattie e falcidia la flora batterica del filtro.
  5. Numero troppo esiguo di piante: spesso si vedono acquari con poche piante e molti pesci, niente di più sbagliato! Se si ospitano pesci compatibili con le piante è bene metterle in buona quantità (almeno 2/3 del fondo coperto dalle piante) infatti le piante apportano ossigeno, tranquillizzano i pesci, servono da rifugio per gli avannotti, eliminano sostanze alla lunga nocive, sono belle a vedersi e rendono molto più stabile l'equilibrio dell'acquario (cosa volere di più?).
  6. Numero eccessivo di pesci: un numero troppo alto di pesci porta a pesci stressati (e quindi più soggetti a malattie) e ad un funzionamento insufficiente del filtro con conseguente accumulo di sostanze nocive che finiscono col far morire i pesci.
  7. Scelta di pesci malati: i pesci devono, dal negoziante, non presentare puntini e simili e, soprattutto, mangiare e nuotare con le pinne spiegate (anche con questi accorgimenti vi è il rischio di immettere un pesce malato in acquario, ma osservando questi aspetti il rischio è minore).
  8. Immissione precoce dei pesci: se i pesci vengono immessi durante il periodo di maturazione, nonostante l'acqua appaia limpida saranno presenti sostanze nocive, come i nitriti, che porteranno con ogni probabilità alla morte dei pesci stessi.
  9. Alimentazione eccessiva dei pesci: causa gli stessi problemi di un numero eccessivo di pesci; per una popolazione come quella descritta sopra, basta circa un cucchiaino di mangime diviso nelle 2-3 somministrazioni; come regola generale è importante che i pesci consumino tutto quello che viene somministrato immediatamente e senza lasciare tracce varie sul fondo.
  10. Alimentazione insufficiente dei pesci: tale problema si può verificare coi pesci di fondo ai quali andranno pertanto somministrati gli appositi mangimi in pastiglie (attenzione anche in questo caso a non esagerare)
  11. Assenza o carenza di cambi parziali: col tempo si accumulano nell'acqua delle sostanze, come i nitrati, che in basse concentrazioni sono innoque ma aumentando col tempo la loro concentrazione diventano dannose (in primo luogo per la crescita e la vitalità dei pesci, ma in alcuni casi anche per la loro sopravvivenza).
  12. Errate impostazioni teoriche: certi concetti come la pulizia totale dell'acquario, la pulizia del filtro biologico, l'alimentazione dei pesci con mangimi non adatti (vedi il pane) sono dovuti a incomprensione o a retaggi del sistema "boccia - pesce rosso", purtroppo ancora diffuso. Tali errate impostazioni vanificheranno anche consistenti sforzi economici sostenuti per l'acquisto di buoni materiali di partenza.
  13. Presunzione: non pensate di poter correre quando non sapete ancora camminare! (o se preferite: non pensate di tenere Discus se ancora non sapete se siete in grado di tenere Lebistes!).

Libri consigliati a chi inizia con l'acquario:

Segue una lista di libri (tutti della casa editrice Primaris) che sono adatti al principiante. Questa lista non vuole essere esaustiva ma, pur essendovi sicuramente sul mercato altri libri altrettanto completi, ve ne sono molti inadatti al moderno acquariofilo principiante perché male impostati o troppo datati; pertanto preferisco fornire un elenco di 'approdi sicuri'.

Conclusioni

Spero di aver aiutato chi si vuole avvicinare al mondo dell'acquario ad ottenere quelle soddisfazioni che tutti dovrebbero avere e che, purtroppo, per errori di impostazione, cattivi consigli o superficialità, pochi invece hanno.
Sebbene, forse, questo mio scritto avrà fatto pensare al novizio che l'hobby dell'acquariofilia sia una cosa complessa, voglio rimarcare che con una corretta impostazione, dopo un minimo di "rodaggio" come acquariofili, esso diventerà una cosa poco impegnativa e che toglierà poco tempo (meno di quello speso per un cane o un gatto) e pochi soldi (il costo iniziale di un acquario non è indifferente, ma il suo mantenimento è abbastanza economico).
Mi preme evidenziare che, ove si sono nominati prodotti commerciali, non è stato per fare un qualche tipo di pubblicità ma per indicare un tipo di prodotto prendendo come esempio il nome dei prodotti più diffusi. Si è cercato pertanto di nominare due prodotti similari di diverse case produttrici.
Trovo importante dire, infine, che questo breve testo non va inteso come sostitutivo della lettura di alcun libro che darà una impostazione più sistematica a quello che io ho scritto più brevemente in modo da evitare errori al neofita.

Concludo augurandovi un piacevole ingresso nell'affascinante mondo dell'acquariofilia.

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