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Una "gabbietta-parto"

Carmelo Fruciano

[Immagine]La gabbietta finita

Introduzione

Di solito, quando si vogliono riprodurre dei Pecilidi, si ricorre a delle sale-parto vendute comunemente nei negozi specializzati. Questi accessori hanno, tuttavia, un difetto: sono piccole! Infatti, pur andando bene per delle femmine di guppy (Poecilia reticulata) credo siano poco adatte a femmine di specie più grosse (Xiphophorus sp., velifere...). Personalmente, quando voglio ottenere un buon numero di avannotti di pecilidi (quando non mi interessa l'aspetto numerico lascio che si riproducano liberamente), utilizzo una "gabbietta-parto" galleggiante in un'acquarietto apposito. Il principio è semplice: la femmina sta in questa gabbietta e quando espellerà i piccoli essi usciranno dalla gabbietta stessa finendo nell'acquarietto. Finita la riproduzione, la femmina viene riportata nell'acquario principale. Ma quali sono i vantaggi di un'accessorio simile? Innanzi tutto possiamo utilizzare un acquarietto ed una gabbietta delle dimensioni che preferiamo (per esempio potremmo voler utilizzare l'acquarietto anche per il primo accrescimento dei piccoli). Poi, utilizzando una rete con maglie di dimensioni appropriate, possiamo adattare lo stesso progetto per la riproduzione di altri pesci (per esempio certi ciprinidi come Brachydanio).

Materiale

  • Liste in plastica a V: reperibili presso i ferramenta e dal costo contenuto (2m costano circa 3 euro)
  • Rete in plastica: le dimensioni delle maglie andranno scelte accuratamente in base al pesce da riprodurre (io per riprodurre dei platy ho utilizzato una rete con maglia da 1cm)
  • 2 Barattoli (di materiale plastico) di mangime ovviamente vuoti e di uguali dimensioni
  • Striscette in plastica: di quelle che si possono stringere acquistabili presso i ferramente
  • Un seghetto
  • Un tubetto di Tangit: si tratta di una colla per PVC acquistabile anch'essa nei ferramenta

Preparazione

Con il listato a V si realizzerà lo scheletro della gabbietta. Pertanto si taglierà il listato stesso in 8 pezzi delle dimensioni che avremo deciso (io ultimamente ho fatto una gabbietta da 20x12x12cm e quindi ho dovuto tagliare le liste di plastica in due pezzi da 20cm e sei pezzi da 12cm). Questi pezzi andranno poi incollati con del Tangit a costruire una base rettangolare e quattro "colonne" ad angolo. Si aspetterà poi un giorno affinchè la colla si indurisca del tutto. A quel punto si taglierà la rete (che costituirà le pareti della gabbietta) con le misure che a noi servono (io nella gabbietta di cui parlo sopra ho quindi tagliato tre pezzi di rete da 20x12cm e due da 12x12cm). Anche le pareti della gabbietta andranno incollate con del tangit che verrà steso sul lato interno del listato. Anche in questo caso si aspetterà un giorno affinchè la colla si solidifichi veramente. Per concludere il lavoro non rimarrà che legare (tramite le fascette il plastica) i barattoli alla parte superiore della gabbietta: essi verranno lasciati sempre chiusi e serviranno da galleggianti. Arrivati a questo punto possiamo tranquillamente utilizzare la gabbietta per le nostre riproduzioni.

Conclusioni

So bene che questa idea non è particolarmente originale in quanto sfrutta gli stessi principi del nido parto e richiede un acquario apposito. Tuttavia, essa può esser utile a tutti coloro che vogliono superare le limitazioni dei nidi-parto. Dimensionando correttamente la rete è possibile ad esempio realizzare (io ho utilizzato della zanzariera in plastica) anche dei contenitori galleggianti di accrescimento degli avannotti, cosa che potrebbe risultare utile se in un solo acquario si volessero far accrescere diversi avannotti di diverse specie o varietà: in ogni contenitore galleggiante ve ne sarà un tipo diverso. Vi saluto nella speranza di esservi stato utile con questo articolo

Buon divertimento con le vostre riproduzioni!

 

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